Rispetto al PTA 2006, il PTA VdA contiene una serie di novità, che derivano in parte da obblighi normativi ed in parte da scelte dell’amministrazione regionale.
Come prima e importante novità, il PTA VdA non sarà composto da pagine scritte, o almeno non solo da quelle, ma saranno disponibili, on line sul sito regionale, tutte le informazioni, i dati, le elaborazioni ed i relativi risultati, integrati in un unico sistema informativo, una banca dati cartografica georeferenziata, consultabile dal pubblico, utilizzabile dai tecnici e periodicamente aggiornata.
Al centro del PTA c’è il corpo idrico, inteso non più come un corso d’acqua, un lago, una zona umida o un acquifero sotterraneo, ma definito sulla base delle caratteristiche fisiche naturali ed omogeneo per tipo ed entità delle pressioni antropiche e quindi per lo stato di qualità. Per esempio, un torrente può essere suddiviso in più corpi idrici se le caratteristiche naturali cambiano lungo il suo percorso o se le pressioni antropiche (come prelievi, o arginature o altre alterazioni morfologiche, ecc.) ne determinano modifiche di stato di qualità.
Sul corpo idrico sono incentrati sia i sistemi di monitoraggio, sia le analisi delle pressioni derivanti dalle attività antropiche, sia l’identificazione delle misure di risanamento ambientale, sia il controllo della relativa efficacia. Cliccando su un qualunque corpo idrico nella carta PTA, si otterranno tutte le informazioni disponibili, inerenti la base conoscitiva, lo stato, l’uso, la gestione e la pianificazione integrata della risorsa.
Dal punto di vista dell’approccio metodologico, le conoscenze attuali, i metodi e gli strumenti tecnici disponibili consentono di identificare, a livello di corpo idrico, con maggiore trasparenza e chiarezza di prima, le relazioni specifiche tra pressioni, stato attuale e le misure da attuare per il raggiungimento degli obiettivi ambientali. In sintonia con quanto concordato a livello distrettuale per l’aggiornamento del Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po, si è utilizzato l’approccio concettuale del modello DPSIR “Determinanti-Pressioni-Stato-Impatti-Risposte”, che consente di individuare le relazioni funzionali causa/effetto tra i seguenti elementi:
- i Determinanti (D), che descrivono i fattori di presenza e di attività antropica, con particolare riguardo ai processi economici, produttivi, di consumo, degli stili di vita e che possono influire,talvolta in modo significativo, sulle caratteristiche dei sistemi ambientali e sulla salute delle persone;
- le Pressioni (P), che sono le variabili direttamente o potenzialmente responsabili del degrado ambientale;
- lo Stato (S), che descrive la qualità dell’ambiente e delle sue risorse che occorre tutelare e preservare;
- l’Impatto (I), che descrive le ripercussioni, sull’uomo e sulla natura e i suoi ecosistemi, dovute alla perturbazione della qualità dell´ambiente;
- le Risposte (R), che rappresentano le azioni messe in atto per modificare o rimuovere i determinanti, per ridurre, eliminare o prevenire le pressioni, per mitigare gli impatti, ovvero per ripristinare o mantenere lo stato.
In occasione della revisione del Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po (PdGPo 2015), anche in Valle d’Aosta è stato effettuato un aggiornamento delle informazioni, delle analisi e delle conseguenti elaborazioni relative al sistema dei corpi idrici regionali. Come risultato si è ottenuto un quadro conoscitivo dello stato dei corpi idrici superficiali (https://www.arpa.vda.it/it/acqua/acque-superficiali/acque-correnti/risultati-monitoraggio) e sotterranei (https://www.arpa.vda.it/it/acqua/acque-sotterranee/monitoraggio), derivante dal nuovo sistema di monitoraggio attuato in Valle d’Aosta a partire dal 2010 in ottemperanza al D.lgs. 152/06 e ss.mm.ii.; per la prima volta è fornito un quadro sullo stato ecologico e sullo stato chimico di tutti i corpi idrici superficiali e sullo stato quantitativo e stato chimico delle acque sotterranee.
Nel 2015 l’ARPA VdA, in accordo con gli assessorati regionali competenti, ha modificato la rete di monitoraggio, allo scopo di renderla più funzionale agli scopi della direttiva; si è quindi proceduto a rivedere il lavoro di analisi svolto in fase di aggiornamento e revisione del PdGPo2015, che si era basato sulla precedente rete e su dati aggiornati al 2014, e ad approfondire le tematiche specifiche del territorio regionale. E’ stata quindi effettuata una revisione approfondita dell’analisi delle pressioni significative conseguenti alle attività antropiche, sia puntuali che diffuse, che riguarda tutte quelle alterazioni dello stato dei corpi idrici che possono pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale secondo le tempistiche previste dalla Direttiva Quadro Acque, per la conseguente individuazione delle misure da adottare, riferite sempre al corpo idrico, al fine di rispondere agli obiettivi ambientali. Le pressioni sono state identificate sulla base della nuova conoscenza dello stato dei corpi idrici e dei riferimenti europei, in particolare del “WFD Reporting guidance 2016”.
Foto: Granta Parei e fiume Dora – Rhêmes